Formazione e cultura
Gli insegnati di lingua ladina che hanno conseguito la maturità presso un istituto in lingua italiana o tedesca dovrebbero poter insegnare anche nelle scuole di lingua italiana o tedesca. I laureati del corso di laurea magistrale in scienze della formazione primaria della Libera Università di Bolzano dovrebbero poter insegnare presso tutte le scuole elementari altoatesine. Laddove esistano dei toponimi storici ladini (anche al di fuori delle valli ladine) questi dovrebbero essere indicati. L’Istituto di cultura ladino dovrebbe trovare riconoscimento nello Statuto di autonomia quale organismo di riferimento per le questioni culturali del mondo ladino. Si dovrebbe inoltre garantire il finanziamento delle associazioni culturali ladine. In tutte le maggiori istituzioni culturali (es. Libera Università di Bolzano, Conservatorio) dovrebbero essere presenti persone di lingua ladina. Il ladino si dovrebbe poter apprendere anche al di fuori delle valli ladine e si dovrebbero istituire delle scuole trilingui.
Ladini al di fuori delle valli ladine
Al di fuori delle valli ladine la proporzionale dovrebbe essere applicata in maniera flessibile per consentire l’accesso delle persone di madrelingua ladina anche ai posti pubblici riservati al gruppo italiano e tedesco qualora dovessero risultare vincitori dei rispettivi concorsi. In alternativa si potrebbe riservare ai ladini una quota proporzionale minima del 5 % per tutti i posti pubblici. Ai dipendenti pubblici di lingua ladina dovrebbe essere riconosciuta l’indennità di trilinguismo anche al di là delle valli ladine.
Rappresentanza dei ladini nelle istituzioni
Si chiede una quota minima di rappresentanti del gruppo ladino per tutte le istituzioni, le commissioni e i consigli di amministrazione delle società pubbliche (es. Tribunale amministrativo, Consiglio di Stato, Commissione dei sei e Commissione dei dodici). Si dovrebbe costituire una circoscrizione ladina a cui assegnare due seggi del Consiglio provinciale. L’istituzione di un assessore provinciale ladino e di un terzo vicepresidente della Provincia dovrebbe essere prevista per legge.
Unità dei ladini e lingua comune
Per promuovere l’unità dei ladini si propone di: istituire una comunità comprensoriale ladina, prevedere un referendum per l’aggregazione alla Provincia di Bolzano dei tre Comuni ladini veneti o quantomeno l’autonomia scolastica per i ladini in Veneto, promuovere la Lia di Comuns Ladins e la cooperazione tra questa e l’Union Generela di Ladins nonché tra le scuole in val Badia, Gardena, Fassa, Ampezzo e Livinallongo. L’introduzione di uno standard comune per la lingua scritta è oggetto di controversia e si chiede l’elaborazione di una proposta concretamente realizzabile da parte degli esperti; la lingua standard dovrebbe da un lato contribuire a rafforzare l’identità ladina, rispettando al contempo le peculiarità delle varianti. Nella scuola dell’obbligo si dovrebbe continuare a insegnare la variante specifica, mentre tutti i documenti amministrativi andrebbero stilati nello standard comune. Si esprimono dei dubbi affermando che una “lingua artificiale” riscuoterebbe scarso successo e in alternativa si propone l’adozione di una variante specifica (es. ladin de mesaval) quale variante comune. Inoltre si discute anche relativamente allo svolgimento di un referendum per l’introduzione del ladin standard.