quale cultura per l'alto adige? un mio articolo del 2001, mit deutsche Version am Ende

CULTURA IN ALTO ADIGE:

in "Crescere insieme", rivista del CLS, n.1, ottobre 2001

Riflettendo sulla promozione culturale in questa terra ci si trova inevitabilmente di fronte ad aspetti del tutto peculiari, propri di una regione dove s’incontrano due grandi culture europee, ma anche ai nodi fondamentali oggi in discussione in quasi tutti i paesi occidentali.

Tre comunità culturali in un piccolo territorio sono un impegno gravoso, perché saper governare le differenze è difficile e quasi inconsapevolmente scatta la tendenza a voler vedere tutto uguale. Per questo e per nobile, ma spesso astratto idealismo, nel dibattito pubblico le differenze sono comunemente viste come un problema, piuttosto che come un`opportunità. E´ difficile, in tempi in cui si ricercano le semplificazioni, far comprendere che non esiste solo la separazione dei gruppi da abbandonare, ma anche margini di autonomia da mantenere oppure che il contrario della separazione non e` l` integrazione, vale a dire un’astrazione che non trova esempi da nessuna parte del globo. Seguendo concetti facili e alla moda si perde di vista il principale obiettivo, cioè il dialogo, l’avvicinamento e il confronto. Le culture si sviluppano con essi. Dietro le lingue ci sono radici profonde, patrimoni culturali sterminati. La lingua, per dirla con Marco Paolini, non è solo il modo di chiamare le cose, sono le cose stesse. Per non passare da un eccesso all` altro occorre quindi lavorare per superare le separazioni, ma anche non illudersi che tutto quello che è misto è per ciò solo buono, con il rischio di dimenticare che nell`arte e nella cultura è buono ciò che risponde a stringenti criteri di qualità. La nostra provincia non è il centro del mondo: i nostri temi sono, in misura amplificata i temi del dibattito culturale europeo. Scrive John Tusa, illuminato direttore del Barbican Centre, nel suo imperdibile libro Art Matters - Reflecting on Culture: "Nessuno vorrebbe sentire un Eurocompositore che abbia lavorato secondo le direttrici emanate dalla Direzione per la cultura dell`Unione, magari qualcuno che abbia il senso dell` umorismo tedesco, l`organizzazione di un italiano, il coraggio di sperimentare di un belga, lo sguardo in avanti di un inglese".Alcuni linguaggi e convenzioni stilistiche sono ormai patrimonio di tutti , ma oltre questa unità stanno le importanti differenze e sensibilità. Prosegue l’analisi di John Tusa: "Nessun inglese potrebbe aver scritto Delitto e castigo, nessun russo si sarebbe preoccupato di scrivere Ragione e sentimento, nessun tedesco avrebbe potuto concepire il Don Chisciotte" (T.d.a.). Il pubblico e` interessato, oggi come non mai, alle differenze. Lasciato il tema di cui sempre troppo spesso si parla, e` possibile affrontare una panoramica dei principali nodi, propri di molte regioni italiana ed europee.

Gli spazi per la cultura.

Sono molti i nuovi spazi per le attività culturali realizzati negli scorsi anni. Da oggi si pone il problema dei costi affinchè al loro interno ci sia un’offerta qualitativamente adeguata alla bellezza dei loro esterni: non si possono costruire teatri e sperare solo che l’associazionismo vi organizzi qualche recita. Coerenza vuole che i bilanci tengano conto delle nuove esigenze. Si pone quindi la necessità di una pianificazione dell’utilizzo dei nuovi spazi, la loro messa in rete e l’individuazione di accessi privilegiati per consolidare le realtà attive nel territorio. Oggi la via del contenitore a disposizione di chi ne fa richiesta è da superare. Il settore pubblico, fin troppo presente nel campo economico, ha più evidenti doveri in quello culturale, a volte non assolti in ossequio ad un non corretto concetto di sussidiarietà. L’amministrazione pubblica ha il dovere di scegliere, orientando la scena culturale, favorendo le sperimentazioni. Il sistema prescelto dalle più avanzate normative è quello delle residenze. Significa che per una sala o uno spazio culturale viene individuato un soggetto particolarmente qualificato che avrà occasione di svilupparsi, trovando una casa dove potersi esprimere con una priorità dell’assegnazione degli spazi rispetto a soggetti terzi e con tariffe agevolate. Ovviamente la residenza va assegnata con procedure trasparenti e una scadenza cui seguono verifiche circa i risultati. La scelta, apparentemente egualitaria di rendere lo spazio disponibile a chi prima lo chiede è da superare, frutto di una malintesa parità di trattamento che nasconde la poca confidenza con la responsabilità per lo sviluppo culturale.

La spesa in cultura.

L’impegno per il progresso culturale della popolazione, per la conquista ai consumi culturali di nuovi pubblici, per la ricerca, per la intermediazione tra patrimonio culturale e fruitori è in gran parte vero investimento nel capitale umano, quindi strutturale: non più "spesa corrente", come spesso è quasi riduttivamente affermato. Non è qui il caso di approfondire i grandi risultati in termini di sviluppo economico e attrazione di investitori dati dall’incremento della spesa in cultura. Posso trascrivere una emblematica frase di Albert Einstein, iscritta per mesi a caratteri giganteschi nella nuova Tate Gallery a Londra: "Il vero test per la vitalità di una città non è il suo business, ma è la sua arte".

L’innovazione.

Spesso si sente dire che la cultura ha bisogno dell’innovazione, ma nella pratica è difficile ricordarsi che promuovere cultura dal punto di vista pubblico significa anche assumersi rischi e soprattutto dare sostegno all’arte di oggi. Il paradosso della cultura sta nel desiderio, evidente di larghi strati della popolazione, di rivedere quanto già conosciuto e ignorare il nuovo. Così avrà sempre pubblico l’anziana ballerina che danza fino a quando non cade a pezzi, il violinista che ormai rischia di vedersi staccare il braccio, e così per buona parte di quello che orgogliosamente chiamiamo "meraviglioso patrimonio culturale" e che assomiglia sempre più ad un rito e non più a qualcosa di vivo. In ogni caso l’offerta artistica tradizionale ha le sue consolidate istituzioni e la rete di associazioni cui non deve mancare il sostegno. Resta indispensabile per gli enti pubblici aumentare il proprio impegno a favore della conoscenza e degli sviluppi artistici attuali, altrimenti la nostra epoca lascerà ben poco di se ai posteri e cammineremo con la testa rivolta all’indietro. A molti sembrano scelte ancora impopolari, tuttavia i segnali più incoraggianti vengono dalla nostra città: il successo di Bolzano danza, rassegna contemporanea che ha raccolto gli applausi più commossi proprio sugli spettacoli più contemporanei, il recente successo di Transart e di ogni iniziativa che porti nuovi stimoli, accesso ai linguaggi della tecnologia.

I nuovi pubblici.

I sociologi lo hanno finalmente evidenziato, ma i buoni osservatori lo avevano già notato, siamo in pieno boom dei consumi culturali, con fenomeni fino a poco tempo fa impensabili. Il distacco dall` impegno politico e altri fattori hanno portato larghe fasce di popolazione a ricercare consumi di intrattenimento che possano arricchirli spiritualmente e socialmente. Soddisfare la nuova e pressante domanda non è compito facile, significa saper evitare sia chi propone attività buone solo per l’autocompiacimento del proponente, sia i facili spettacoli che promettono migliaia di persone, sul genere dell`orchestra paesana. Per i primi occorre ricordare che è ora di farsi carico del danno culturale che portano le sedie vuote, per i secondi che la Ferilli senza reggiseno porta un numero ancora maggiore di interessati, ma non è cosa per gli assessorati alla cultura.

 

Imparare qualcosa, saperne di più.

Ripeto spesso che una iniziativa culturale oggi ha successo, cioè convince una persona ad uscire di casa e pagare un biglietto, se soddisfa contemporaneamente due desideri: provare un’emozione ed imparare qualcosa. Questo secondo aspetto è stato a lungo sottovalutato. Grande è lo spazio per una sinergia tra istituzioni culturali e agenzie di educazione permanente, per una preparazione organizzata del pubblico. Altrettanto grande è il vuoto da riempire per registi, artisti, direttori d’orchestra. Non basta più pensare "io comunico con la mia opera", il bisogno di capire si è allargato. L’idea dello spettacolo come rito che si avvia con l’apertura del sipario è in molti casi invecchiata. La cultura sarà sempre meno celebrativa, consumata, come osserva Michele Trimarchi, per dire "ci sono stato", ma consumata invece perché risponde a un’esigenza informativa e di conoscenza molto forte. Una fondamentale occasione è data dalla confidenza di tanto pubblico con il video. L’immagine commentata, le tecniche sviluppate dalla televisione sono uno dei mezzi più pratici ed efficaci per spiegare uno spettacolo, magari con l’intervento dell’artista in mostra, del regista o del compositore. Chi non è interessato al quarto d’ora di spiegazione può sempre venire giusto in tempo per l’apertura del sipario. Sarà il futuro dello spettacolo dal vivo a dover coraggiosamente fare i conti con nuovi moduli per presentarsi al pubblico, ma nascerà anche una nuova domanda per la televisione, finora prevalentemente appiattita sulla stupidità o al massimo sull’ approfondimento naturalistico. Analogo di scorso vale per i musei o le mostre concepiti come un magazzino temporaneo di opere, che per quanto belle comunicano la spocchia di chi pensa "se capisci, capisci, se no.. ". Trovo ingiusto attribuire solo alla scuola le colpe di una meno diffusa cultura musicale, teatrale o artistica. Non si possono caricare sulla scuola tutte le aspettative possibili. Chi si occupa professionalmente di educazione degli adulti ha materia per riflettere ed agire.

Antonio Lampis

Direttore della ripartizione cultura italiana

della Provincia autonoma di Bolzano

 

 

KULTUR IN SÜDTIROL

In letzter Zeit hat es in den Medien Südtirols eine häufige Debatte über das hiesige Kulturangebot gegeben. Es ist ein immer wichtiges Thema, wenn man bedenkt, dass das Theater in Italien und sogar in Deutschland wirtschaftlich stärker als Fußball geworden ist. 35 Millionen Theaterbesuche werden jährlich in Deutschland gemeldet. Aber nur knapp 8,7 Millionen Menschen haben in der Saison 2000/2001 die Spiele der 1. Fußball-Bundesliga in den deutschen Stadien verfolgt. "Dennoch kommt kaum jemand auf die Idee, diese Zahlen in Beziehung zu setzen und Theater ähnlich wie Fußball als Wirtschaftsfaktor zu sehen": so die Veranstalter des 3. Kulturwirtschaftstag Nordrhein-Westfalen, der vor kurzem in Dortmund organisiert wurde.Es ist dort, wie fast überall ein neues Interesse für das Kulturphänomen entstanden. Daher kann es nützlich sein, sich hier mit den Erfahrungen auseinanderzusetzen, die im Bereich der Kulturförderung für die italienische Bevölkerung gemacht worden sind, wo oft auch andere Wege, als die traditionellen, begangen wurden.

Welche Kultur für ein Grenzland?

Wenn man über die Kulturförderung in diesem Land nachdenkt, muss man sich mit ganz besonderen Aspekten auseinandersetzen, da sich in Südtirol zwei große Kulturen einander begegnen. Außerdem muß man sich auch mit den grundlegenden Problemen konfrontieren, die in fast allen westlichen Ländern vorhanden sind.

Drei Kulturgemeinschaften in einem kleinen Land verlangen einen besonders sensiblen Einsatz seitens der öffentlichen Verwaltung, denn die Leitung der Verschiedenartigkeit ist schwierig und die Absicht, alles gleich sehen zu wollen, wächst fast automatisch. Aus diesem und aus noblem, aber oft abstraktem Idealismus wird die Verschiedenartigkeit oft als ein Problem, statt als Vorteil betrachtet. In der Zeit der Vereinfachungen ist es immer schwieriger zu erklären, dass man nicht nur gegen die Gruppentrennung zu kämpfen, sondern auch Autonomiespielräume beizubehalten hat oder dass das Gegenteil zur Trennung nicht die Integration ist, weil Integration eine Abstraktion ist, die kein Beispiel auf der ganzen Welt findet. Indem man modischen Prinzipien folgt, versäumt man schnell das grundlegende Ziel, nämlich den Dialog, die Annäherung und die Konfrontation. Die Kulturen entwickeln sich aber mit diesen Elementen. Hinter den Sprachen gibt es tiefe Wurzeln und ein unermessliches Kulturvermögen. Laut Marco Paolini ist die Sprache nicht nur die Benennung der Sachen, sie "ist" die Sachen selbst. Um nicht von einem Extrem ins andere zu fallen, ist es zweckmäßig, zur Überwindung der Trennungen beizutragen und gleichzeitig sich nicht zu sehr einzubilden, dass alles, was gemischt ist, notwendigerweise auch gut ist. Man darf nämlich nicht vergessen, daß die Produktion im Kunst- und Kulturbereich nur gut ist, wenn sie nach strengen Qualitätsmaßstäben geschieht. Unser Land ist nicht das Zentrum der Welt aber unsere Thematiken sind meistens jene der europäischen Kulturdebatte. John Tusa, aufgeklärter Direktor des Barbican Centre, schreibt in seinem unersetzlichen Buch Art matters - Reflecting on culture: "Kein Mensch möchte einen Euro-Komponisten hören, der nach den vom Kulturressort der EU erlassenen Richtlinien arbeitet und der vielleicht den Humorsinn eines Deutschen, die Organisationsmethode eines Italieners, den Mut zum Experimentieren eines Belgiers, den Weitblick eines Engländers hat."

Einige Redeweisen und stilistische Merkmale gehören nunmehr zum allgemeinen Wortschatz, aber jenseits dieser Einheit gibt es wichtige Verschiedenheiten und andere Sensibilitäten.

John Tusa setzt seine Analyse fort: "Kein Engländer hätte je "Schuld und Sühne", kein Russe "Sense and sensibility", kein Deutscher den "Don Quichote" schreiben können. Heute wie noch nie interessiert sich das Publikum für die Verschiedenartigkeit. Außer diesem Thema, worüber hierzulande immer zu oft gesprochen wird, ist es möglich, sich mit den wichtigsten Problemen vieler europäischer Regionen zu befassen.

Welche Kultur für die Italiener in Südtirol?

Seit einigen Jahren hat das Land Südtirol laut der Richtlinien des landesrates Cigolla neue Prozesse angeregt, um den Kulturkonsum in seiner ganz besonderen Situation zu fördern. In der Tat sind das Zusammenleben von drei Sprachen und Kulturen, die kapillare Verbreitung des kulturellen Vereinswesens, jedoch mit einer traditionellen und oft konservativen Struktur und die fast totale Abwesenheit von privaten Sponsoren die emblematischen Merkmale unseres Landes. Etliche davon trifft man aber auch in anderen Regionen Europas, besonders was das Verhältnis Verschiedenartigkeit-Einheitlichkeit betrifft.

Die Realität beweist hierzulande eine relativ hohe pro-Kopf-Ausgabe im Verhältnis zur nationalen Situation im Bereich Kultur, eine kapillare und große Aufmerksamkeit für die Pflege des Kulturvermögens, was das Territorium beispielhaft gut und weit über europäische Standards getan hat.

Noch mangelhaft scheint hingegen die Vermittlung zwischen Kulturgütern und Gemeinschaft, wie es auch in Österreich und in einigen norditalienischen Regionen zu verzeichnen ist. Der hohe Einsatz der öffentlichen Verwaltung wird von der Bevölkerung geschätzt, aber er kann noch erhöht werden, vor allem wenn man bedenkt, dass sich der Kulturkonsum erst in der letzten Zeit spürbar erhöht hat, und das besonders bei Profi-Musik- und Theatervorstellungen, die heutzutage endlich auch über die nötigen Strukturen verfügen.

In dieser Situation haben sich die öffentlichen Verwaltungen die Frage gestellt, ob sie als einfache Verteiler von Finanzierungen für die Kultur oder als Förderer einer Strategie zur Verbreitung der Kultur in immer breiteren Bevölkerungsschichten sein sollen. Dieser zweite Weg wurde in unserem Land für die italienische Sprachgruppe eingeschlagen, die, verglichen mit der deutschen und ladinischen Sprachgruppe, eine jüngere Tradition im Kulturvereinswesen hat. Mit weniger Vergagenheitserbschaft konnte man sich mehr in der Gegenwart konzentrieren. Die ersten Schritte haben eine stufenweise Erhöhung der Ausgaben für direkte Initiativen bis zu 25% verzeichnet. Die Landesverwaltung hat ungewöhnliche, provokante und kapillare Kommunikationsarten im Bereich des Kulturkonsums angewandt. Parallel dazu wurden Aktivitäten organisiert, bei welchen der kommunikative Aspekt nicht nur auf die Information abzielte; er wurde hingegen auch zum Bestandteil desselben Kulturprojektes, das sich auch für diejenigen, die die Initiative verpassten, sicherlich als nützlich erwies.

Die besten Ergebnisse erzielte man fernab der bereits überstrapazierten Mega-Events, indem man den traditionellen Zuschnitt von Live-Veranstaltungen im Bereich der zeitgenössischen Kunst und der traditionellen künstlerischen Ausdrucksweisen in andere Begegnungsformen umwandelte, indem man sich - live - multimedialer Techniken bediente, von einigen Strukturen der hochqualifizierten Verbreitung via Fernsehen Gebrauch machte oder bekannte Persönlichkeiten präsentierte, die durch ihre mitreißende Erzählkunst den Zauber der verschiedenen kulturellen Welten erstehen ließen.

Wie in vielen Reisen mit Führung wurden Möglichkeiten analysiert und ausgetauscht für einen Zugang zum melodramatischen Schauspiel, zur zeitgenössischen Kunst, zu Sprachen und fremden Kulturen, zur Musik der DJ's wie zu der klassischen, zum Kennenlernen der Kulturgüter und der Geschichte des Landes, indem man für Letzteres eine Verlagsproduktion aufnahm, die denselben Mechanismen folgte und sogar micro-Fernsehsendungen erstellte, um auch jenes Publikum zu sensibilisieren, das Eurisko als "casa-lavoro-tv" (Wohnung-Arbeit-Fernsehen) definiert hat.

Das Ergebnis dieser Strategie zeigt nochmals, dass eine Kulturinitiative heutzutage Erfolg hat und die Leute überzeugt aus dem Hause zu gehen, wenn sie zwei Wünsche gleichzeitig erfüllt, nämlich Gefühle zu erregen und etwas zu lernen. Hinzu waren einige vorteilhafte Gegebenheiten zu verzeichnen und zwar die Wiederbelebung der Hauptstadt, deren Beispiel auch andere Gemeinden folgten, die Gewohnheit besonders bei den Jugendlichen auf dem Lande, den Abend in der Stadt zu verbringen und die ersten schüchternen Versuche einer öffentlichen künstlerischen Verschönerung der Städte. Das alles hat heftige und nützliche Debatten über die Art, Kultur zu machen, die das Interesse der Bevölkerung und der Medien erwecken, ausgelöst. Die in der Hauptstadt und auf dem Lande fertiggestellten Strukturen und die natürliche Begegnung verschiedener Kulturen haben dazu geführt, daß Bozen sich als europäische Kulturstadt beworben hat. In diesem komplexen Prozeß müssen auch die Privatbetriebe als Kultursponsorern noch mehr sensibilisiert werden.

Die Kulturräume

In den letzten Jahren haben sich viele neue unbedingt wichtige Kulturräume gebildet. Heutzutage stellt sich das Problem der Kosten, damit in diesen Kulturräumen ein Angebot an Veranstaltungen entsteht, das qualitativ der Schönheit ihrer Baustrukturen entsprechen kann: Man sollte nie Theater bauen und dabei nur hoffen, dass dort die Vereine einige Vorstellungen organisieren. Konsequenterweise müssen die Bilanzen diesen neuen Erfordernissen entgegenkommen. Es stellt sich daher die Notwendigkeit, dass die Nutzung dieser neuen Räume, ihre Vernetzung und die Festlegung von erleichterten Genehmigungen zur Nutzung seitens der im Territorium aktiven Vereine oder Körperschaften zu planen. Derzeit muss die Auffassung überwunden werden, wonach die Kulturstrukturen eine Art Behälter für diejenigen bilden, die sie in Anspruch nehmen. Die öffentliche Hand, die im wirtschaftlichen Bereich auch zu präsent ist, hat noch höhere Pflichten im Kulturbereich, die sie, in Anbetracht einer nicht korrekten Vorstellung der Subsidiarität nicht immer erfüllt. Die öffentliche Verwaltung ist verpflichtet Wahl zu treffen, indem sie die Kulturszene orientiert und die Neuerungen fördern will. Eine von den fortschrittlichsten Gesetzgebungen vorgeschriebene Methode ist die der Residenzen. Das heisst, dass für jeden Kultursaal oder -raum ein besonderes qualifiziertes Subjekt ausgesucht wird, das damit die Möglichkeit haben wird, sich bestens zu entwickeln, da es über ein Kulturhaus mit Vorgangsrecht und mit ermäßigten Tarifen verfügen kann. Sicherlich muss die Residenz durch transparente Verfahren und durch periodische Überprüfung des Kulturangebotes vergeben werden. Die Wahl des erstangemeldeten Kulturvereins auf Grund des Egalitätsprinzips ist nicht ratsam, denn diese Vorgehenssweise zeugt nicht von Verantwortung für die kulturelle Entwicklung des Territoriums.

 

Die Kulturausgaben

Der Einsatz für die kulturelle Entwicklung der Bevölkerung, für den Gewinn von neuem Publikum zum Kulturkonsum, für die Forschung, für die Vermittlung zwischen Kulturvermögen und Kulturgeniessern ist größtenteils eine wahre Investition im Menschenkapital, nämlich eine strukturelle Investition: es geht hier nicht um laufende Ausgaben, wie oft abschätzend behauptet worden ist. Hier geht es um die Vertiefung der großen Ergebnisse in der Wirtschaftsentwicklung und in der Zunahme der Investoren auf Grund der Zunahme der Kulturausgaben. Ich kann an eine emblematische Aussage von Albert Einstein erinnern, die monatelang mit riesengroßen Buchstaben in der neuen Tate Gallery von London stand: "Der wahre Vergleichsmaßstab für die Vitalität einer Stadt ist nicht ihre Wirtschaft, sondern ihre Kunst".

Wirtschaftsminister NRW, auch für Kultur zuständig, teilte in Dortmund mit: "Kaum ein Wirtschaftsbereich hat sich in den letzten Jahren so positiv entwickelt wie die Kulturwirtschaft. Allein in Nordrhein-Westfalen sind über 12.000 Unternehmen in den kulturwirtschaftlichen Teilmärkten Musikwirtschaft, Verlage/Buchhandel, Kunstmarkt, Darstellende und Unterhaltungskunst sowie Film- und Rundfunkwirtschaft tätig.

Trotzdem ist hier immer noch die Rede auf den Unterschied zwischen laufenden Ausgaben und Investitionsausgaben. Diese Begriffe, besonders im Bereich Kultur und in unserem Land, sind überholt. Die Investitionen für den kulturellen Fortschritt unserer Bevölkerung, für die Gewinnung von neuen Publikumsschichten für den Kulturverbrauch, für die Forschung und für die Vermittlung zwischen Kulturgütern und Kulturgeniessern ist wahre Investition im Menschenkapital und sie kann nicht als laufende Ausgabe betrachtet werden, außer man will altmodische, buchhalterische Unterschiedlichkeiten anführen.

Die Neuerungen

Oft hört man sagen, dass die Kultur Neuerungen benötigt. Aber in der Praxis ist es schwer sich daran zu erinnern, dass die öffentliche Kulturförderung, und vor allem die Förderung der zeitgenössischen Kunst, Risikofaktoren mit sich bringt. Paradoxerweise wünschen weite Bevölkerungsschichten das Bekannte wiederzusehen und das Neue zu ignorieren. So werden die alte Tänzerin bis zum Ende ihrer Karriere und auch der betagte Violinist mit seinem müden Arm immer ihre Fans haben. Das gilt größtenteils für alles, was wir "wunderschönes Kulturvermögen" nennen und was immer mehr einem Ritus und nicht mehr etwas Lebendigem ähnelt. Jedenfalls, glücklicherweise, hat das traditionelle Kulturangebot seine festen Institutionen und ein Netz von Vereinen, welchen die Unterstützung nicht fehlen darf. Es ist daher unerlässlich für die öffentliche Hand, ihren Einsatz zugunsten des Kennenlernens und der Entwicklung der zeitgenössischen Kunstströmungen zu erhöhen, ansonsten wird unsere Zeit von sich selbst sehr wenig den Nachfahren vererben und wir werden, mit dem Kopf nach hinter gewandt, weitergehen. Diese Wahl scheint vielen Kennern unpopulär, jedoch kommen dazu aufmunternde Zeichen gerade aus unserer Stadt: der Erfolg des Ballettsommers, der die überzeugte Zustimmung gerade bei den Vorstellungen zeitgenössischer Tanzkunst geerntet hat, der jüngste Erfolg von "Transart" und von jeder anderen Initiative, die neue Ansätze mit sich bringt und Zugang zu den modernen Technologien ermöglicht.

 

Das neue Publikum für Musik und Theater

Die Soziologen haben es endlich hervorgehoben, was die aufmerksamen Beobachter schon längst erkannt hatten: wir leben in einer Zeit von größter Zunahme am Kulturkonsum mit bis vor kurzem undenkbaren Begleitphänomenen. Der geringe politische Einsatz und andere Faktoren haben weite Bevölkerungsschichten dazu gebracht, nach Unterhaltung zu suchen, die geistig und sozial bereichern kann. Es ist keine leichte Aufgabe, der neuen und immer wachsenden Nachfrage an Kultur nachzukommen. Dabei soll man diejenigen vermeiden, die gute Tätigkeiten nur aus Selbstgefälligkeit anbieten und auch die leichten Vorstellungen, die auf die Art der Dorfunterhaltung Tausende von Besuchern versprechen. Die einen sollen daran erinnert werden, dass die leeren Stühle einen Schaden für die Kultur darstellen, die anderen, dass eine verführerische Dame ohne Büstenhalter eine noch höhere Zahl an Interessierten findet, aber das ist keine Sache für die Kulturassessorate.

 

Dabei etwas lernen, immer mehr erfahren

Man kann heutzutage feststelle, dass eine Kulturinitiative Erfolg hat, nämlich eine Person überzeugt, aus dem Hause zu gehen und für eine Eintrittskarte Geld auszugeben, wenn sie zwei Wünsche gleichzeitig erfüllt: Gefühle zu erregen und dabei etwas zu lernen. Trotzdem ist dieser zweite Aspekt lange unterschätzt worden. Groß ist der Spielraum für eine Synergie zwischen Kulturinstitutionen und z. B. Weiterbildungsvereinen, um eine organisierte Vorbereitung des Publikums zu erzielen. Ebenso groß ist der Leerraum, der für Regisseure, Künstler, Dirigenten, u.s.w. zu füllen ist. Es genügt nicht mehr zu denken: "ich kommuniziere mit meinem Werk". Das Bedürfnis zum Verstehen hat sich verbreitet. Die Idee einer Vorstellung als ein Ritus, der durch die Öffnung des Bühnenvorhanges anfängt, ist in vielen Fällen schon alt. Die Kultur wird immer weniger zelebrativ und konsumgerecht sein, wie Prof. Michele Trimarchi anmerkt, damit man sagen kann "ich war dabei". Sie wird hingegen konsumiert, weil sie dem Verlangen nach Information und Kenntnis entgegenkommt. Eine wichtige Gelegenheit ist durch das Vertrautsein des Publikums mit dem Fernsehen gegeben. Das kommentierte Bild und die vom Fernsehen entwickelten Techniken stellen eines der praktischsten und erfolgreichsten Mittel dar, eine Vorstellung zu erklären, und das vielleicht auch durch Interviews mit den betroffenen Künstlern, Regisseuren oder Komponisten. Wer für die Viertelstunde Einführung nicht interessiert ist, kann gerade zur rechten Zeit bei der Eröffnung des Vorhanges ankommen. Die Theatervorstellungen werden sich in Zukunft noch weiterentwickeln und das wird auch beim Fernsehen ähnlich sein, auch wenn es sich bis jetzt meistens der Stupidität oder der Naturforschung gewidmet hat. Eine ähnliche Überlegung gilt auch für Museen oder Ausstellungen, die als zeitweilige Lager von Kunstwerken dienen, und die, obwohl schön, den Hochmut derjenigen ausdrücken, die meinen "wenn einer versteht, gut, sonst.." Ich finde es ungerecht, die Schuld für eine wenig verbreitete musikalische, theatralische oder künstlerische Kultur auf die Schule zu abzuwälzen. Man darf der Schule nicht allein alle möglichen Erwartungen zur Last legen. Wer sich beruflich um die Weiterbildung beschäftigt, findet hier genauso Ansätze zum Nachdenken und zum Handeln.

Dr. Antonio Lampis

Direktor der Abteilung "Italienische Kultur"

der Autonomen Provinz Bozen

 

 

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CURRICULUM VITAE
Dott. Antonio LAMPIS
nato, il 23 gennaio 1964 Residente a Bolzano
Coniugato, una figlia. Tel 0471411200 -
e-mail: alampis@yahoo.it

Attuale posizione: Dirigente della Provincia autonoma di Bolzano con l'incarico di direttore della Ripartizione 15 (denominata prima “Scuola e cultura italiana” poi "cultura italiana" e che comprende gli uffici cultura, educazione permanente biblioteche ed audiovisivi, bilinguismo e lingue straniere, servizio giovani – v. presentazione allegata). Professore a contratto nella libera Università di Bolzano, facoltà di scienze della formazione, cattedra di Marketing ed Event Management. Visit Professor in diverse università (Univ. Cattolica, IUAV etc.) e master (TSM, DAMS etc.). Lingue conosciute: italiano, tedesco, inglese spagnolo e elementi di catalano.

Laureato in giurisprudenza presso l'Università di Trento, ha concluso gli studi con una tesi in Diritto regionale e degli Enti Locali. Ha seguito studi di management pubblico, di comunicazione sociale, economia, marketing e storia delle formazioni politiche. Autore di due monografie, numerosi interventi in riviste scientifiche, editorialista di prima pagina del quotidiano Alto Adige (gruppo Repubblica) dal 2001 al 2004.

Dal giugno 1997 è dirigente della Provincia autonoma di Bolzano con l'incarico di direttore della Ripartizione 15 (cultura italiana) e dal giugno 2005 fino al dicembre 2008 direttore sostituto del 5^ dipartimento (cultura, edilizia agevolata, patrimonio). Ha frequentano numerosi corsi di formazione e dedicato molto tempo all' autoformazione costante.

E' stato membro molte commissioni di concorso pubblici per assunzioni di funzionari o dirigenti (direttori d'ufficio o di ripartizione), in molte delle quali nella funzione di Presidente.

E’ stato selezionato su migliaia di candidati da tutto il mondo per i colloqui per la dirigenza dei grandi musei nazionali Uffizi, Galleria Borghese, Caopodimente, Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea e indicato nelle terne al Ministro per il museo Capodimonte.

Incarichi professionali nel settore culturale :
- Vicepresidente della fondazione Teatro civico e Auditorium di Bolzano dal 2003 fino ad agosto 2008 e membro del cda fino al 2012.
- Vicepresidente della fondazione MUSEION, Museo d'arte moderna e contemporanea di Bolzano dal gennaio 2008 al febbraio 2010 e attualmente membro del consiglio di fondazione e del consiglio di amministrazione.
- Membro del board del comitato organizzatore della biennale MANIFESTA 7 The European Biennial of Contemporary Art - Trentino - Alto Adige 2008.
- Vicepresidente della consulta musei Alto Adige fino a dic. 2008
- Regione Trentino - Alto Adige - Componente del comitato di valutazione per le iniziative regionali per l'integrazione europea e di svolgimento di particolari attività di interesse regionale.
- Regione Trentino Alto Adige Componente del comitato di valutazione per le iniziative regionali per la tutela e la promozione delle minoranze linguistiche
- Partecipa dal 1997 alle riunioni tecniche del Coordinamento degli assessorati regionali alle attività e beni culturali
- E' stato membro di decine di commissioni di concorso pubblici per assunzioni di funzionari o dirigenti (direttori d'ufficio o di ripartizione), in molte delle quali nella funzione di Presidente.

Negli ultimi diciotto anni dedicati alla dirigenza dell’assessorato alla cultura della Provincia autonoma di ha gestito budget di circa 13 milioni di euro annui , 55 dipendenti diretti tra cui 5 dirigenze di primo grado o assimilate e numerosi altri dipendenti in enti controllati, compresa la gestione di risorse finanziarie e strumentali, ha accompagnato tale attività gestionale con il costante approfondimento scientifico e insegnamento universitario sui temi legati alle politiche culturali e soprattutto allo sviluppo dei pubblici, cfr. le pubblicazioni e degli insegnamenti presso varie università e master.

Esperienze riguardo il patrimonio culturale:
In pochi anni la Provincia di Bolzano ha visto un’ impennata dei consumi culturali, citata anche sui media nazionali, passando da posizioni modeste a misure quasi doppie della media italiana, ho accompagnato la nascita di un centro culturale, di un Ente teatrale, coprendo la Vicepresidenza, che in soli cinque anni ha un incredibile mix di pubblico per lirica e danza ed è stato riconosciuto “Teatro di tradizione”, di un museo d’arte contemporanea, il Musieon, che, raggiungendo un ottimo rapporto tra giudizi critici e interesse dei cittadini e giovani generazioni, ha anche presto visto la sua direttrice nella giuria della Biennale di Venezia. Ho fatto parte del board della Biennale internazionale d’arte Manifesta 07, che dopo l’edizione italiana ha rinnovato il proprio successo internazionale, raddopiando di valore.
Sono stato vicepresidente del Museo d’arte contemporanea di Bolzano e vicepresidente della consulta musei della provincia. Ho ideato decine di iniziative di marketing culturale convenzionale e non convenzionale.

Ho ideato la mostra Raffaello a Bolzano per capire la Dama (cfr.catalogo post mostra) in collaborazione con Galleria Borghese;
Ho fatto parte del comitato scientifico delle mostre Respiro Barocco - Un viaggio nella Napoli del Seicento, in collaborazione con Museo Capodimonte (catalogo Allemandi) presieduto da Nicola Spinosa e della mostra Respiro Barocco - Un viaggio nella Roma del Seicento in collaborazione con la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale di Roma (catalogo Allemandi) presieduta da Claudio Strinati.
Ho gestito le attività contrattuali e di promozione nella popolazione di altre mostre a carattere propedeutico in collaborazione con Accademia Carrara di Bergamo.
Ho ideato insieme ad Antonella Sbrilli dell’Università la Sapienza il format di utilitto delle nuove tecnologie per percorsi di storia dell’arte destinati alle giovani generazioni denominato Nel cerchio dell’Arte ( http://www.provincia.bz.it/nelcerchiodellarte/ )
Ho ideato i documetari televisivi Storie dell'arte raccontate da Pier Luigi Siena (DVD) e Storie dell'arte 2 (DVD) prodotti da KR movie prodotte in collaborazione con l'Assessorato alla cultura della Provincia Autonoma di Bolzano,trasmesse da RAI 3 Bolzano, SAT2000 e selezionate al Romartdocfest, al Brixenartfest, Bergamo International Festival of Art Documentaries , VAM festival a Vercelli.
I progetti sopradescritti sono dettagliatamente descritti nelle relative pubblicazioni di esito e nel annuario Scripta Manet, edito in cartaceo dalla Provincia di Boltano e scaricabile dal sito : http://www.provincia.bz.it/cultura/libri/scripta-manent-2013.asp

Precedentemente (dal dicembre 1983) ha prestato servizio presso l' ufficio di gabinetto del Commissario del Governo per la Provincia di Bolzano, dapprima come funzionario della Presidenza del Consiglio dei Ministri poi come funzionario della carriera prefettizia del Ministero dell'Interno a seguito di concorso nazionale (GU 2.10.1992, n.78) e del corso semestrale presso la Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno SSAI conclusosi con "segnalato profitto" .
Per la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha svolto attività consultiva in particolare per lo studio della speciale legislazione della provincia autonoma di Bolzano e della normativa di attuazione dello statuto del Trentino Alto Adige, nel 1997 ha lasciato l'amministrazione statale con la qualifica di Viceprefetto isp.agg. del Ministero dell'Interno.

Ha svolto, tra l'altro, le funzioni di Vicecapo di Gabinetto ed in particolare attività di ed infine preposto all'Ufficio Affari giuridici e legislativi del Commissariato del governo per la provincia di Bolzano.
E' stato il funzionario incaricato del servizio di consulenza degli enti locali. Ha svolto la pratica legale presso lo studio dell’Avv. Hugo Reider. Ha partecipato a numerose contrattazioni decentrate con le OO.SS., curando il rapporto con le stesse e seguendo gli aspetti giuridici e del contenzioso originato dall'applicazione della proporzionale linguistica nel pubblico impiego statale.

Dal giugno 1992 fino al 1997 ha partecipato alle sedute della "Commissione dei sei", prevista dall'art. 107 Stat. T. A.A. per l'elaborazione della normativa di attuazione dello statuto di autonomia altoatesino, contribuendo alla redazione dei decreti legislativi 434, 445, 446 del 1996, 446 del 1996 e 354 del 1997. Dall'aprile 1993 ha seguito in particolare gli aspetti giuridici e organizzativi connessi al bando dei concorsi e all'amministrazione del personale statale dei ruoli locali in concomitanza con l'approvazione dei nuovi organici (d.lgs 291/93) e della riforma del pubblico impiego (d.lgs 29/1993). E' stato il referente provinciale per il servizio controllo interno della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha curato l'avvio della sezione autonoma di Bolzano del Tribunale di giustizia amministrativa. Ha pubblicato sull'argomento in accreditate riviste giuridiche e alcune tra le pubblicazioni elencate sono citate in vari articoli e monografie anche estere , in diffusi ed autorevoli manuali: P. VIRGA Manuale di diritto amministrativo, Giuffre, 1993, V.CAIANIELLO ,Diritto processuale amministrativo, 1994, P. SCOTTO, Manuale di diritto amministrativo; E.GIZZI, Manuale di diritto regionale, Giuffrè , 1991;.).

Ha assistito per molti anni al comitato d'intesa Stato Provincia di cui all'art. 13 del DPR 752/76 e segue in particolare le problematiche concernenti la nomina, il funzionamento e le prospettive di riforma degli esami di bilinguismo. Ha partecipato alla Conferenza mondiale per i diritti linguistici tenutasi a Barcellona nel maggio del 1996 in rappresentanza del Ministero dell’Interno.
Ha partecipato, in qualità di coordinatore per il Trentino Alto Adige, ai Progetti finalizzati del C.N.R. diretti dal Prof. Sabino Cassese (Progetto sulla responsabilità nella Pubblica Amministrazione).
Ha partecipato al gruppo di lavoro coordinato dal prof. Toniatti dell'Università di Trento nel tema della giustizia in una terra di frontiera ed al commento dello Statuto T A.A. a cura della Regione autonoma e dall'Università di Trento.

Ha tenuto i corsi semestrali di diritto costituzionale per l'ottavo e il nono corso abilitante alle funzioni di Segretario comunale per la regione Trentino Alto Adige ed ha effettuato attività di docenza nel decimo.
-
- Regione Trentino - Alto Adige - Componente del comitato di valutazione per le iniziative regionali per l'integrazione europea e di svolgimento di particolari attività di interesse regionale.
- Regione Trentino Alto Adige Componente del comitato di valutazione per le iniziative regionali per la tutela e la promozione delle minoranze linguistiche
- Partecipa dal 1997 alle riunioni tecniche del Coordinamento degli assessorati regionali alle attività e beni culturali

Pubblicazioni in campo giuridico

A.LAMPIS , Il tribunale di Giustizia amministrativa in Trentino Alto Adige, in Funzione Amministrativa, Roma, 5, 1989, 531 563;
A.LAMPIS, Il tribunale di giustizia amministrativa di Bolzano e le sue peculiarità in Cristallo, Centro di Cultura per L'Alto Adige, Bolzano, 1989, 101 108:
A.LAMPIS, Alcuni aspetti della norma istitutiva dell'organo di giustizia amministrativa di Bolzano in particolare l'esclusione della possibilità' di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, in I tribunali amministrativi regionali, Roma, 1989, 10, 305 309.
A.LAMPIS, Il Commissario del Governo delle regioni a statuto ordinario a confronto con la particolare disciplina relativa al Commissario del Governo per la Provincia di Bolzano, in Funzione Amministrativa, Roma, 1990 n. 6 e 7/8 pp. 387 428 e 491 541.
A.LAMPIS, Norme di attuazione degli statuti speciali e controllo della Corte dei conti, in Regioni,1991,6,1571 1575.
A. LAMPIS, Dichiarazione di appartenenza linguistica e libera circolazione dei lavoratori CEE nell'impiego pubblico dell'Alto Adige in una sentenza del TRGA di Bolzano. Le ulteriori problematiche relative ai lavoratori extracomunitari (Nota a Sez. aut. di Bolzano del TRGA del 17.10.1991, n.159), in Foro Amm.vo, , 1992, 6, 1408 1417.
A. LAMPIS ( cur. ), Bibliografia giuridica riguardante la provincia di Bolzano,in AB Agenda Bolzano, Praxis Ed.,1993 e 1994.
A. LAMPIS, Aspetti giuridici e normativi degli esami di bilinguismo, in Cristallo , Centro di Cultura per L'Alto Adige, Bolzano, 1992, 3, 65 73.
A.LAMPIS, Le funzioni del sindaco quale ufficiale di governo, con particolare riferimento alla regione Trentino Alto Adige , in Amministrazione e Contabilità dello Stato e degli Enti pubblici, 1992, 4 5, 225 232.
A. LAMPIS, L'uso della lingua italiana e tedesca nella pubblica amministrazione, in "i Tribunali amministrativi regionali", 1993, 4, 145 156.
A .LAMPIS, Prime privatizzazioni e proporzionale linguistica: la Corte costituzionale tra tutela delle minoranze e iniziativa privata. (Nota a C.Cost. 26.5 1.6.1993,n. 260),in Informator, 1994,1, 146 s.
A. LAMPIS, Le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Trentino Alto Adige in materia di uso della lingua tedesca nei procedimenti giudiziari al primo vaglio di costituzionalità, (nota a Corte Cost.le 22 30.6.1994,n. 271, in Gu 1a serie spec. 6.7.1994, n. 28) in Informator,1994, 2, 174 - 206 .
A. LAMPIS, Uso della lingua tedesca e ladina, commento al DPR 15.7.1988, n.574 in AA.VV, Commento alla normativa di attuazione dello Statuto del Trentino Alto Adige, a cura della Regione autonoma e dall'Università di Trento,1994,230.
A. LAMPIS, Das Gebrauch der italienischen und deutschen Sprache in der Verwaltung Südtirols, als Beispiel einer rechtlich geregelten Lösung der Zusammenlebensprobleme unterschiedlicher Sprachgruppen, In Europa Ethnica , 3 4, 24 35.
A. LAMPIS, Il vaglio di costituzionalità delle norme di attuazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino Alto Adige in materia di uso della lingua tedesca nei procedimenti giudiziari. ( Nota a Corte Cost.le 12 19 1.1995, n.16 ), in Regioni, 1996,2.
A. LAMPIS , La "vera" funzione delle commissioni paritetiche per l'attuazione degli statuti speciali. (Nota a Corte Costituzionale 23 marzo 6 aprile 1995, n. 109 , in Informator - Rivista giuridico- amministrativa della Regione Trentino - Alto Adige , 3, 1995, 92 112;
A. LAMPIS, La tutela della minoranza ladina nella giurisprudenza della Corte costituzionale, in Informator - Rivista giuridico- amministrativa della Regione Trentino - Alto Adige, 1996, 2, 56 - 74.
A. LAMPIS, La recente “dinamica” dell’autonomia altoatesina, in Informator - Rivista giuridico- amministrativa della Regione Trentino - Alto Adige, 1996, 4/96 e 1/97, 10-41 e 14-29;
A. LAMPIS, Recenti sviluppi dello speciale ordinamento scolastico in provincia di Bolzano, in Rivista giuridica della scuola , 1997, 23 s.
A.LAMPIS, autonomie regionali e organizzazione della giustizia, Regione T.- A.A., Trento , 1997, 215 - 219.
A. LAMPIS, Uffici dello Stato in provincia di Bolzano: decentramento della gestione, bilinguismo e proporzionale linguistica, in Funzione Pubblica, Pres. Cons. Min., 1997, 169 -172;
A. LAMPIS, Word Confrence of linguistics rights, Barcellona, giugno 1996, in Academia, 1996, 8, 9 s.
A. LAMPIS, Norme ed obiettivi per la promozione culturale e formativa, Il caso della Provincia autonoma di Bolzano , in Informator - Rivista giuridico- amministrativa della Regione Trentino - Alto Adige, 1998, 3, 70 -
A. LAMPIS, Il sostegno alla cultura nel quadro normativo della Provincia autonoma di Bolzano in J. MARKO, S. ORTINO, F. PALERMO (cur.) "L'ordinamento speciale della Provincia autonoma di Bolzano", a cura di, Cedam, Padova, 2001.

Alcune tra le pubblicazioni elencate sono citate in vari articoli e monografie anche estere , in diffusi ed autorevoli manuali: P. Virga Manuale di diritto amministrativo, Giuffre, 1993, P. Scotto, idem; E.Gizzi, Manuale di diritto regionale, Giuffrè , 1991; V.Caianiello ,Diritto processuale amministrativo, 1994.):.

Pubblicazioni (riviste scientifiche, monografie e/o con peer review)

Ted:
A. LAMPIS, Publikumsentwicklung als Ziel: neue Aktivierungsformen im Kunst- und Kulturbereich, in Jahrbuch für Kulturpolitik 2005, Band V, Institut für Kulturpolitik der Kulturpolitischen Gesellschaft (Hrsg.), Bonn-Essen, 2005, SS 423-429.
A. LAMPIS, Kultur in Südtirol aus: http://www.kulturmanagement.net

Ingl:
A. LAMPIS; Experiences in Audience Enlargement in the South Tyrol (How to Increase Cultural Consumers in the South Tyrol): Propaedeutics and New Ways of Presenting Art and Culture; Paper for the fourth International Conference on Cultural Policy, Vienna, July 2006, in ( http://www.provincia.bz.it/cultura/downloads/Lampis_audienceenlargement.pdf ).
A. LAMPIS, Co-Existence of different ethnic groups and linguistic Rights: Their Regulation in South Tyrol., Procedings from the Sixth International Conference on Law and Language arranged by the Abo Akademi University - Vöragatan 9 FIN - 65100 in the city of VAASA - Finland 10-12 September 1998, Vaasa, 1999.
89.

It:
A.LAMPIS; Tecnologie digitale e avvicinamento alla produzione artistica; in Fizz.it, gennaio 2010
A.LAMPIS ; Direct Marketing e Multilevel per i consumi culturali; in Fizz.it, giugno 2011
A. LAMPIS, Marketing culturale, capacitazione degli attori e stimolo della domanda culturale:l'esperienza della provincia di Bolzano, in F. PUTIGNANO (cur.) Learning Districts - Patrimonio culturale, conoscenza e sviluppo locale, Politecnica-Maggioli, 2009, pp.61-77
A. LAMPIS, Nuovi modi, di successo, di presentare arte e cultura, in Economia della cultura, 1/2008
A. LAMPIS, Arte contemporanea, allestimenti e cura del pubblico, in www.fizz.it - Idee e risorse per il marketing culturale, 2008 e Pagine a Tema - Atti del progetto Aspettando manifesta PAB maggio 2008 Bolzano.
A. LAMPIS; Premessa a AA.VV., Paolo Fresu racconta il jazz attraverso la storia dei grandi trombettisti americani, Auditorium, 2007.
A. LAMPIS, Pubblico e musei, in Cristallo , Centro di Cultura per l'Alto Adige, Bolzano, 2007, 2.
A. LAMPIS, Presentazione; in G.Tavano Blessi; Città satelliti? Le Laives d' Europa - Quale sviluppo attraverso la cultura, Meltemi 2006
A. LAMPIS, Opere scomposte, in AA.VV Raffaello a Bolzano per capire la Dama; PAB Bolzano, 2005
A..LAMPIS, Che cultura è la dj culture? in: Libro-programma Festival multimediale Transart 2005
A. LAMPIS, Esperienze di sviluppo dell’audience: propedeutica e nuove formule di presentazione di arte e cultura, in Fabio Severino (cur.) "Un markerting della cultura" Franco Angeli, Milano, 2005.
A. LAMPIS, Nuovo pubblico per i musei, in Economia della Cultura, n.4/2004, 587-590.
A.LAMPIS, Introduzione in L. De Gennaro e A. Jona "On & On, percorsi musicali nei mondi della musica", Auditorium ed. 2004
A. LAMPIS; Il sostegno all'associazionismo culturale nelle norme delle Provincia autonoma di Bolzano, in AA.VV, Culturali, Bolzano, 2003, 55-70.
A. LAMPIS, rec. a John TUSA's, Art Matters - Reflecting on Culture, in Economia della cultura, 1/2002.
A. LAMPIS, Bolzano – Quale cultura per una terra di confine, in Impresa e cultura Bimestrale di Confindustria, dic.5/2001, 26-27, con seguito in Forum del numero successivo, ibidem.
A. LAMPIS, Governare la differenza: il caso della provincia di Bolzano, in "Economia della cultura" n. 3/2001, 415 - 419
A. LAMPIS, Archeologia industriale e spazi per la cultura. Panorama italiano ed europeo, in: Il tempo delle fabbriche – Alumix: archeologia industriale a Bolzano, Bolzano , 2000, 145-147.
A. LAMPIS, L’azione pubblica per cultura e formazione in un territorio multiculturale. Il caso Alto Adige, in L’ Europa multiculturale, Atti del XXIV convegno dell’ Accademia di studi italo – tedeschi, Merano , 1998
A. LAMPIS, Il sostegno pubblico alla cultura ed alla formazione in Alto Adige, tra assistenza e cammino verso la qualità, in AA.VV. Istituzioni e politiche culturali a Bolzano per il terzo millennio, suppl. a Cristallo, 2,1998, 37-47.
A. LAMPIS, Multiculturalità e specialità. La spesa in cultura nella provincia autonoma di Bolzano, in Economia della Cultura, ,1998, 285 - 293.

Ulteriori attività, incarichi e pubblicazioni
ted:
Zweisprachigkeit und Multikulturalität in Südtirol, It. Botschaft , Berlin, 4.Mai 2007
engl:
Presentation "Linguistic Rights in South Tyrol.", at the Sixth International Conference on Law and Language arranged by the Abo Akademi University - Vöragatan 9 FIN - 65100 in the city of VAASA - Finland 10-12 September 1998
it:
Conferenza al corso per ufficiali d'anagrafe e di stato civile organizzato dall'ANUSCA e dal Ministero dell'Interno dal 11 al 22 maggio 1992, recante il titolo" Le funzioni del Sindaco quale ufficiale di Governo";
Conferenza al corso per ufficiali di stato civile ed anagrafe organizzato dall'ANUSCA e dal Ministero dell'Interno, recante il titolo: "Confronto tra la L.13.6.1912, n.555 e la legge 21.4.1983, n.123, la legge n.180 del 1986."
Conferenza al corso di diritto regionale organizzato dal locale Centro studi "Incontri" recante il titolo: "Il Tribunale di giustizia amministrativa di Trento e la Sezione autonoma di Bolzano"
Conferenza sul medesimo titolo tenuta nell'ambito di un corso di aggiornamento professionale per insegnanti di discipline giuridiche ed economiche promosso dalla Soc. IMAGO con l'approvazione del Ministero della P.I. ex art.18, L.89/83:
Conferenza tenuta il 5 aprile 1992 nell'ambito del seminario promosso a Bolzano, dal Centro Studi INCONTRI, riguardante l'uso della lingua italiana e tedesca nei confronti della pubblica amministrazione e dei concessionari di pubblico interesse.
Conferenza al corso per ufficiali di stato civile ed anagrafe organizzato dall'ANUSCA e dal Ministero dell'Interno, , recante il titolo" Le funzioni del Sindaco quale ufficiale di Governo";
Conferenza al corso organizzato dalla provincia autonoma di Bolzano per i Commissari per gli esami di bilinguismo il 7, 8 e 9 maggio 1992, recante il titolo: " Aspetti giuridico normativi degli esami di Bilinguismo";
Conferenza sul tema "Concetto di autonomia e funzioni governative del Sindaco" al convegno sul nuovo ordinamento dei comuni della Regione Trentino Alto Adige (LR: 1/93) organizzato a Bolzano dall'associazione culturale Synthesis il 3 aprile 1993.
Conferenza tenuta nell'ambito del seminario promosso a Bolzano, dal Centro Studi INCONTRI, sulla L. 241/90 sul procedimento amministrativo,dal titolo i ricorsi amministrativi e ricorsi giurisdizionali.
Conferenza per il terzo anno della Scuola di relazioni sociali organizzata a Bolzano dal Consorzio Lavoratori Studenti, dall tema Proporzionale e bilinguismo (dic. 1993)
Corso di diritto costituzionale nell' ambito dell'VIII Corso abilitante alle funzioni di Segretario comunale per la Regione Trentino Alto Adige (nov. '93 mar. '94)
Conferenza tenuta nell'ambito del seminario promosso a Bolzano, dal Centro Studi INCONTRI, sulla L. 266/91, intitolata "Il fondo speciale per il volontariato ed i centri di servizio a disposizione della organizzazione di volontariato", maggio 1994
Seminario di sei lezioni per il " Consorzio lavoratori studenti" di Bolzano concernenti : nozioni generali del diritto , le fonti, l'evoluzione del rapporto tra cittadino e l'Amministrazione, l'ordinamento della Repubblica Italiana, le autonomie territoriali, novembre 1994.
Collaborazione ed intervento al convegno internazionale "Autonomie regionali e organizzazione della giustizia", Arco (Tn) 29 e 30 settembre 1995, organizzato dalla Regione Trentino Alto Adige , dall'Università di Trento e dagli ordini forensi di Bolzano,Trento e Rovereto.
Conferenza sui diritti linguistici e sull' autonomia dell' Alto Adige ai ministri del governo in esilio del Tibet, Bolzano, Accademia europea, 17 marzo 1998.
Corso sui diritti linguistici ai funzionari della provincia autonoma di Bolzano, Accademia Europea di Bolzano, marzo 1998
Conferenza "Opportunità per il non profit culturale nella provincia di Bolzano", Circolo Guardini, Bolzano, gennaio 1999.
Conferenza "Cultura e salute", Convegno “Dar benessere agli anni” , UPAD , Bolzano, 9.12.1999.
Conferenza "Il concetto di autonomia in Alto Adige, in Europa e nelle scuole" (con DDr. Karl Rainer), relazione al corso di aggiornamento della scuola Archimede di Bolzano, 5 aprile 2001.
Conferenza "Il sistema formativo in provincia di Bolzano, Corso per esperto sindacale consulente per la formazione, CLS Prometeo, Bolzano, 28 novembre 2001.
Conferenza "Minoranza nella minoranza – Problema sconosciuto", seminario omonimo organizzato dall’associazione Fabbrica del tempo, Bolzano, dicembre 2001.
Lezioni di Tecniche di gestione dei collegi , seminario per funzionari e dirigenti della Provincia autonoma di Trento, organizzato dal cons. CISPA e Universita – facoltà di Sociologia, Trento 7 e 22 febbraio 2002

Attivita' didattica nel settore culturale :

2013, 2012, 2011 : Professore a Contratto, Libera Università di Bolzano, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea in Scienze ella Comunicazione Plurilingue, Corso di Marketing e EventManagement
2013, 2012, 2011 Visiting Professor per il master Sistemi di gestione dei mestieri d'arte Università Cattolica del Sacro Cuore
2011: Docente per il modulo di Comunicazione e Marketing delle attivitá culturali, Master Art and Culture Management, Trento School of Management.
2010: Docente per il modulo di Comunicazione e Marketing delle attivitá culturali, Master Art and Culture Management, Trento School of Management.
2009: Docente per il modulo di Comunicazione e Marketing delle attivitá culturali, Master Art and Culture Management, Trento School of Management.
2008: Politecnico di Milano Building Environment Science & Technology Department - tavola rotonda per dottorandi di ricerca dal titolo "Learning districts: patrimonio culturale, conoscenza e sviluppo locale". - tra Stefano Della Torre (Docente di restauro presso il Politecnico di Milano, responsabile dell'UdR Conservazione Programmata del Patrimonio Culturale. Consulente di Fondazione Cariplo per il tema distretti Culturali) - Christer Gustafsson (Direttore del Regional Museums of Halland. Ph.D. student presso la NMK Postgraduate Enterprising Research School, Chalmers University of Technology and Göteborg University in Göteborg,Sweden) - - Antonio Lampis- Pier Luigi Sacco- Dieter Schürch (Docente di Ingegneria della formazione presso l’USI. Direttore del Laboratorio di Ingegneria della Formazione e dell’Innovazione (LIFI). Membro della Commissione nazionale UNESCO)
2008: Docente per il modulo di Comunicazione e Marketing delle attivitá culturali, Master Art and Culture Management, Trento School of Management.
2007: Docente per il modulo di Comunicazione e Marketing delle attivitá culturali, Master Art and Culture Management, Trento School of Management.
2006: Docente per il modulo di Comunicazione e Marketing delle attivitá culturali, Master Art and Culture Management, Trento School of Management.
2006: Docenza dal titolo Stategie avanzate per lo sviluppo dell'audience di arte e cultura: il caso della provincia di Bolzano a seminario CEIS - Facontà economia univ Tor Vergata, VI Master in Economia e gestione dei beni culturali, Roma
2006: Docente per il corso Alta formazione in Imprenditoria dello spettacolo Università Bologna Dams e Fondazione Ater, Bologna
2005: Visiting Professor per il modulo di Politiche culturali e crescita dei nuovi pubblici presso Università Cattolica, Brescia.
2005: Visiting Professor per il modulo Politiche culturali e crescita dei nuovi pubblici IULM (Libera Università di Lingue e Comunicazione), Milano.
2005: Docente per il seminario di Politiche culturali in Alto Adige, Istituto di scienze religiose, Bolzano.
2005: Docente per il modulo di Comunicazione e Marketing delle attivitá culturali, Master Art and Culture Management, Trento School of Management.
2005: Docente per il corso Spettacolo e regioni a statuto speciale in Focus, corso di formazione promosso da FSE, ATER e AGIS, Bolzano.
2005: Visiting Professor per il modulo di Comunicazione e Marketing delle attivitá culturali, Facoltá di design, Universitá IUAV di Venezia.
2004: Docente per il modulo di Comunicazione e Marketing delle attivitá culturali, Master Art and Culture Management, Trento School of Management.
2004: Visiting Professor per il modulo di Comunicazione, Marketing culturale e ruolo delle Regioni italiane per la promozione della cultura. Il caso Alto Adige, Master Imprenditoria dello Spettacolo, organizzato dall'ATER e Universitá di Bologna - Dams.
2003: Visiting Professor per il seminario su Musica e resistenza, Universitá di Bolzano- Facoltá Design e Arte.
2003: Docente per il modulo di Comunicazione e Marketing delle attivitá culturali, Master Art and Culture Management, Trento School of Management.
2003: Visiting Professor per il seminario su Comunicazione e Marketing delle attivitá culturali, Master di Economia dello spettacolo dal vivo, Urbino.
2003: Visiting Professor per il modulo di Comunicazione e Marketing delle attivitá culturali, Facoltá di design, Universitá di Venezia, 16 giugno 2003.
2003: Visiting Professor per il seminario su Comunicazione culturale, Marketing e ruolo delle Regioni italiane per la promozione della cultura. Il caso Alto Adige, Master Imprenditoria dello spettacolo, organizzato dall'ATER e Universitá di Bologna Dams., 14 febbraio 2003
2001: Relatore per il modulo di La politica culturale che tipo di comunicazione attiva, Università di Trento, facoltà di Sociologia, Trento.
2001: Relatore per il modulo di "La promozione culturale nelle regioni, l’esperienza della provincia di Bolzano, Esempi di casi di successo, in Corso di Formazione Post-laurea per Manager dello spettacolo, DAMS Bologna/Fondazione Ater.
1999: Relatore per il modulo di Legislazioni regionali e spesa in cultura, in particolare nelle regioni a statuto speciale, Bologna DAMS 20 aprile 1999 presso il Corso per "Manager per la gestione dello spettacolo" promosso dall' Università degli Studi di Bologna.

Conferenze per il settore culturale e di marketing ed economia della cultura (interventi e articoli presentati):
- 2013 Il welfare culturale, Cassa rurale della Valle dei Laghi TN , 26 settembre 2013
- 2013 - La decadenza del concetto di città d'arte e i vantaggi della produzione di cultura, Dibattito pubblico organizzato dal Comune di Bressanone 11 April 2013
- 2009 Intervento al LXXIX CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLA SOCIETA’ DANTE ALIGHIERI, Bolzano - settembre 2009 - La promozione della cultura in un territorio plurilingue. Il caso della Provincia autonoma di Bolzano
- 2009 Marketing museale innovativo - Relazione alla International Conference on Audience Development: New Audiences and Museums, Torino, 4.3.2009
- 2008 intervento in "Arts, Culture and the Public Sphere - Expressive and Instrumental Values In Economic and Sociological Perspectives" , Conference organized by:IUAV University, Venice , EPOCA - Centre of Economics and Advanced Cultural Policy Research – IUAV University, Venice, Sociology of Culture RN of the ESA - European Sociological Association, Sociology of the Arts RN of the ESA - European Sociological Association , Venice, Italy, 7 November 2008,
2008 Arte per molti, Arte per pochi. Rapporto tra qualità e divulgazione. Incontro promosso da Fiera Artelibro, (con Salvatore Carrubba, Cerlo Bertelli, Andrea Emiliani, Giuseppe Richeri) Bologna 27 settembre 2008
- 2207 Zweisprachigkeit und Multikulturalität in Südtirol, Ambasciata italiana , Berlino, 4.Mai 2007
- 2007: La trasformazione del panorama culturale di un territorio: esperienze di allargamento del pubblico per arte e cultura., Convegno Cultura e culture, Berchidda (SS), 28 dicembre 2007.
- 2007 : Esperienze di allargamento del pubblico per arte e cultura: Convegno Formez, Viaggio in Italia - La cultura e lo spettacolo - Roma
- 2006: Experiences in Audience Enlargement in the South Tyrol (How to Increase Cultural Consumers in the South Tyrol): Propaedeutics and New Ways of Presenting Art and Culture; Paper presentato all Quarta conferenza Internazionale dell’ International Conference on Cultural Policy Research - ICCPR, Vienna, Luglio 2006.
- 2003: Giovani e musei, relazione per Tavola rotonda a Museum Image, Arezzo, 25 settembre 2003.
- 2002: La promozione delle culture in provincia di Bolzano, Relazione al XV Convegno internazionale dell’AIPI (associazione professori d’italiano) , Brunico 26 agosto 2002.
- 2002: Linguistic Rights in South Tyrol., Presentation at a seminar from Tibetanian civil servants, Bolzano, European Accademy, 29 Aug. 2002.
- 2002: Governare la differenza, XV Convegno A.I.P.I.(associazione internazione dei professori di italiano), Lingue e letterature a contatto. Brunico, 26 agosto 2002.
- 2002: Quale cultura per i giovani dell ‘Alto Adige, intervento al Convegno Giovani e cultura organizzato dalla provincia autonoma, Bolzano 16 marzo 2002
- 2000 Archeologia industriale e spazi per la cultura. Panorama italiano e europeo, Convegno Il tempo delle fabbriche, Bolzano 13. 10. 2000.
- 1998 Standard di qualità nei sistemi territoriali della formazione, Master sulla Qualità, Facoltà di scienze della Formazione Università di Firenze

Pubblicazioni (su periodici non scientifici ed editoriali)
• Quale amministrazione per la promozione culturale e per la formazione, in Vivere e aggiornarsi, 2, 1997.
• Progetti provinciali per le associazioni, Alto Adige – Corriere delle Alpi, 5 maggio 1998
• La diversità è una ricchezza, Alto Adige 15 novembre 1998
• Norme ed obiettivi per la promozione culturale e formativa, in Vivere ed aggionarsi, 2, 1998.
• Cultura, sponsorizzazioni e comunicazione aziendale, in L' INCONTRO, 10,1998,3
• Norme ed obiettivi per la promozione culturale e formativa, in Vivere e aggiornarsi, 1 ,1998.
• Il teatro ? E’ la vita. Soprattutto a Bolzano, in Alto Adige– Corriere delle Alpi,, 26 giugno 1999, pag 2
• La scomparsa del mecenate, in Alto Adige - Corriere delle Alpi, 22 dicembre 2000, p.1 e 3.
• La Tivù senza idee che bella idea, 5 maggio 2001, Pag. 1.
• Bestiario di Palazzo (sulla distinzione tra politica e amministrazione), in Alto Adige, 5 giugno
• La cultura in Alto Adige, in Crescere insieme, periodico del CLS, Bolzano, ottobre 2001, pag. 1.
• Abbado, la musica ed il gusto moderno, In Alto Adige, 31 agosto 2002, prima e 62.
• Un monumento al confronto, In Alto Adige, 26 ottobre 2002, prima e 54.
• Come si impara ad essere adulti (sviluppo locale e nuove sfide economiche), In Alto Adige, 28 novembre 2002, prima e 48.
• Sostegno privato ad arte e cultura, in Museion Talk, luglio 2004.
• Un bel sogno dentro i musei, In Alto Adige, 30 novembre 2006, prima e10.
• Economia senza fantasia, in Alto Adige, 21 agosto 2010, prima e pag 30 .
• La promozione della cultura in un territorio plurilingue. Il caso della Provincia autonoma di Bolzano in M.ZORZIN, 'Il passaggio linguistico fra “tardo antico” ed “alto medioevo”: riflessioni su “acculturazione” ed “inculturazione” a partire dal caso dei Goti" ' , 2009, L'omino rosso ed. , Pordenone .
• Crisi economica e creativa : crisi dell'auto, Giornale Sentire, 2008
• Un manager umanistico per innovare, Corriere dell'Alto Adige, 12 maggio 2010, prima e pag.8
• Turismo trentino: La promozione inadeguata -. in : Corriere dell'Alto Adige 12 aprile 2013., prima e pag. 3

Antonio Lampis