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La Convenzione dei 33 parla di autodeterminazione

Roberto Toniatti succede a Francesco Clementi – Alessandro Urzì esercita il diritto di parola

Preceduto da una breve presentazione del nuovo membro, Roberto Toniatti, professore universitario di Trento e successore di Francesco Clementi alla Convenzione dei 33, il dibattito dei partecipanti alla seduta di venerdì 23 settembre si è incentrato, dopo quello sulle competenze, anche sul tema dell'autodeterminazione.

Come sottolineato dal Presidente Tschurtschenthaler al termine della seduta, il confronto su un argomento tanto polarizzante quanto quello dell'autodeterminazione si è svolto in un clima comunque gradevole e di grande obiettività. Il dibattito si è focalizzato sull'opportunità di parlare di autodeterminazione in seno alla Convenzione sull'Autonomia chiedendosi se ciò non esuli dalle funzioni della Convenzione dei 33, considerando che la legge provinciale 3/2015 parla di rielaborazione dello Statuto di Autonomia.

Oggetto di dibattito è stata la definizione, in termini di diritto internazionale, del diritto all'autodeterminazione. Non sono ovviamente mancati i riferimenti a vari esempi internazionali, come quello di Paesi come il Canada, l'Irlanda del Nord, la Scozia e il Kosovo, e i rimandi a fonti giuridiche nazionali e internazionali. Nel farlo si sono evidenziate, oltre agli ostacoli di carattere legale, politico e sociale, anche le opportunità che ne derivano.

In concreto veniva quindi valutata dai partecipanti la stesura di un preambolo allo Statuto di Autonomia. Questo potrebbe citare l'accordo De Gasperi – Gruber con la sua funzione di ancoramento nel diritto internazionale,ribadendo inoltre i principi dell'integrazione europea e della collaborazione transfrontaliera. Anche il diritto all'autodeterminazione potrebbe confluire nel testo. Nel corso del dibattito veniva segnalato che, pur privo di efficacia giuridica, un preambolo ha comunque una grande valenza simbolica.

Il consigliere regionale Alessandro Urzì esercitava il diritto a prendere la parola come previsto nella legge che disciplina l'istituzione della Convenzione per la riforma dell'autonomia. Nel suo intervento invitava la Convenzione dei 33 a non parlare di autodeterminazione, visto il rischio che tale argomento possa generare nuovi conflitti fra i gruppi linguistici.

Nella prossima riunione si discuterà di rapporti con la UE e di Euregio. A partire da novembre la Convenzione dei 33 approfondirà le già tenute discussioni di principio.

Il resoconto integrale della seduta trova sul nostro sito.