La scuola ha l’arduo compito di formare il cittadino del futuro nel pieno rispetto della propria cultura, trovo però improprio che venga attribuito unicamente alla scuola l’onere di costruire ponti tra le culture in Alto Adige attraverso il potenziamento, ormai forsennato, della seconda lingua.
Costruire ponti è onere della politica, è troppo semplicistico spingere le scuole ad ore ed ore di lezione in lingua senza che venga effettivamente offerta la possibilità di incontro e di condivisione.
Si impara a comunicare negli spazi comuni, si apprende dal compagno di gioco, di squadra, ecc. per via orizzontale, lasciando la via verticale (l’insegnamento) soltanto per il perfezionamento.
Le risorse vanno impiegate per consegnare ai nostri ragazzi la Cultura, la lingua servirà per esprimerne i contenuti.
L’importante è avere qualcosa da comunicare non comunicare e basta!
A scuola, durante il processo di apprendimento, sarebbe auspicabile demolire, con la dovuta cautela, la moltitudine di luoghi comuni sulla storia e cultura dell’altro frutto di ignoranza e superficialità.
Non è possibile che un sistema scolastico che a quanto pare vanta ottimi risultati nelle prove PISA e sembra proiettato ad avere una posizione di rilievo nella eclettica cultura mitteleuropea non riesca ancora ad attribuire il giusto peso culturale ai propri “coinquilini”.
In questo continuo e complesso confronto culturale non dovranno essere dimenticate le culture che in questa terra sono arrivate negli ultimi anni e che qui si sono consolidate. Anche loro, nella patria della tutela delle minoranze, dovranno dovutamente essere prese in considerazione e difese dall’assimilazione.
Dovremmo tutti imparare che la forza e la ricchezza stanno nella diversità non nell’omologazione, tantomeno forzata.
La scuola potrà prevedere classi diverse a seconda della lingua di insegnamento ma dovrà essere unica. Alcune materie potrebbero essere frequentate insieme, e sicuramente la condivisione degli spazi comuni e delle attività extrascolastiche diventerebbe il miglior veicolo per l’abbattimento delle barriere culturali. Osservando le diverse culture che già oggi frequentano la scuola gomito a gomito con i nostri figli senza particolari problemi, cosa potrebbe succedere di tanto grave aggiungendone un’altra?
Il primo passo è avere coraggio!
Junté n comentar